In alcuni monenti dell’anno pratichiamo Yoga Nidra. E’ una pratica che si puo’ fare in gruppo ma anche da soli con un audio di sottofondo che guida. Ma vediamo di cosa si tratta.

COSA È LO YOGA NIDRA?

Yoga Nidra è molte cose:  è un potente strumento di meditazione e disintossicazione fisica ed emotiva, è la pratica di Unione (Yoga, appunto) in cui il subconscio e l’inconscio riemergono attraverso uno stato di consapevolezza meditativa, è lo stato di sonno dinamico in cui mentre il nostro corpo sembra dormire, la coscienza lavora per un profondo risveglio.

Per capire il sistema attraverso cui agisce lo Yoga Nidra è necessario comprende le origini e il metodo che usa. Il sistema dello Yoga del sonno trae le sue origini dalla tradizione tantrica, la caratteristica dello yoga nidra è infatti l’applicazione della rotazione della coscienza corporea, tecnica che prende origine dalla pratica del nyasa tantrico (una pratica rituale in cui attraverso l’utilizzo di mantra e visualizzazioni si procede allo spostamento dell’attenzione della mente su un punto fisico al fine di  instillare il risveglio consapevole).

Satyananada, attraverso alcune esperienze specifiche della sua vita, intuì che portando il corpo a un profondo e consapevole rilassamento sulle tre principali linee di tensione (muscolare, emotiva e mentale) era possibile attivare uno stato di coscienza ricettiva amplificata in cui la personale consapevolezza esprimeva il suo più grande potenziale curativo e risolutivo.

“Attraverso la pratica di Yoga nidra, noi non ci limitiamo a rilassarci, ma ristrutturiamo e riformiamo la nostra intera personalità dall’interno – Satyananda Saraswati

Dunque, partendo dal presupposto che tutto è in nostra completa disponibilità, la vera conoscenza arriva quando siamo completamente liberi dalle tensioni o samskara, onde della mente da cui deriva l’errata conoscenza, da cui spesso prendono origine sintomi psicosomatici, tensioni organiche e muscolari croniche.

Appare chiaro come il metodo dello yoga nidra di Satyananda Saraswati riguardi la sistematizzazione della capacità di rilascio delle tensioni. Non ha nulla a che vedere con lo stato ipnotico o auto ipnotico ma procede attraverso il risveglio della personale consapevolezza selettiva somatica e sensoriale, attraverso cui ogni praticante può liberarsi dalle proprie tensioni, consapevoli e subconscie, per accedere allo stato di Unione, cioè Yoga, appunto.

Nello Yoga Nidra l’inconscio si manifesta e le tensioni riaffiorano per poi disgregarsi alla luce del risveglio interiore. Fin qui può sembrare tutto molto aleatorio e un po’ vago; in realtà il metodo attraverso cui si accede al proprio stato di Coscienza consapevole è estremamente tecnico e ha delle basi neuroscientifiche molto solide. Vediamo come funziona in pratica.

IL METODO SISTEMATICO DELLO YOGA NIDRA

Il procedimento di accesso alla vera coscienza è estremamente preciso e consta di specifici momenti in successione.

1. INTRODUZIONE, PREPARAZIONE E RILASSAMENTO FISICO.

Lo yoga nidra si pratica in Savasana. Può essere preceduto dalla pratica di poche asana al fine di sciogliere le articolazioni e massaggiare gli organi interni, ma anche una serie di Surya Namaskara va benissimo.  E’ importante trovare una posizione comoda, mantenere il corpo caldo ( il rilassamento provoca infatti un abbassamento della temperatura corporea) e praticare a stomaco vuoto.

Le uniche indicazioni riguardano l’accompagnamento del rilassamento, la necessità di non dormire, di non muovere il corpo e di spostare la propria attenzione interna sulle zone del corpo indicate dall’insegnante.

In questa prima fase e per tutta la pratica è fondamentale rimanere immobili. Lo stato di immobilità durante lo yoga nidra riporta al Pratyahara, il ritiro dei sensi, quinto ramo (anga) descritto da Patanjali negli Yoga Sutra. Da un punto di vista tecnico scientifico, l’eliminazione degli input sensoriali provenienti dal corpo consente alla nostre capacità ricettive di essere attive su un solo canale, quello uditivo appunto seguendo la voce dell’insegnante e porta ad una maggiore capacità di spostare l’attenzione mentale sull’elemento che ci viene richiesto.

2. INDIVIDUAZIONE DEL PROPRIO SANKALPA

Sankalpa è letteralmente tradotto dal sanscrito come “risoluzione”. E’ la nostra direzione. Ciò che stiamo seminando, la meta a cui ci prefiggiamo di arrivare. Può riguardare qualsiasi aspetto della nostra vita: lasciare una abitudine dannosa, dimagrire, indirizzare la nostra vita verso un percorso positivo.

Possiamo usare il sankalpa secondo la nostra personale necessità, anche se sprecare questo potente strumento per necessità materiali è sconsigliato. Innestiamo il sankalpa in questa fase perché possa accedere al nostro inconscio come un seme piantato nel terreno profondo che germoglierà nella nostra consapevolezza.

Per essere più chiari: ogni volta che ci ripetiamo di non esser capaci a fare qualcosa o rispondiamo io sono fatto così, ogni volta che diciamo io sono nervoso, io sono cocciuto, non ci riesco.. Ecco, stiamo innestando un processo di depotenziamento che lentamente penetra nel subconscio generando nella vita di tutti i giorni automatismi limitanti.
In yoga nidra procediamo all’inverso, accediamo al nostro subconscio consapevolmente seminando ciò che desideriamo veder crescere, riformando e sostituendo vecchi samskara con nuove possibilità.

3. ROTAZIONE DELLA COSCIENZA E CONSAPEVOLEZZA DEL RESPIRO

In questa fase procediamo a una vera e propria azione di cura del nostro corpo fisico. Attraverso la consapevolezza di parti specifiche del nostro corpo attiviamo il rilassamento muscolare, articolare e viscerale. In questa fase molti dolori possono esacerbarsi e risvegliarsi. Tecnicamente prendiamo coscienza di contrazioni che erano già presenti ma che il nostro cervello non registrava più perché croniche e subcliniche. Queste tensioni riaffiorano per poi dissolversi.

4. RISVEGLIO DI SENSAZIONI ED EMOZIONI

Successivamente vengono evocate sensazioni ed emozioni opposte (ad esempio caldo/freddo- dolore/piacere) allo scopo di stimolare il nostro sistema nervoso in specifiche funzioni ed acquisire la capacità di “essere testimone” di ciò che prova senza identificarsi con esso. E’ la differenza che c’è tra provare rabbia o definirsi “arrabbiato”. Se riusciamo a essere testimoni della situazione senza identificarci con essa, innestiamo un automatismo positivo. Non confondiamo noi stessi con la sensazione o l’emozione provata, ma ci rendiamo capaci di osservarla consapevolmente senza lasciare che ci travolga.

5. VISUALIZZAZIONE

Nella fase di visualizzazione guidata accediamo al nostro subconscio utilizzando il suo canale: il sogno. Attiviamo la capacità di creare il sogno in consapevolezza accedendo al simbolismo delle immagini e sciogliendo le tensioni e i traumi ad essi collegati.

6. INNESTO FINALE DEL SANKALPA E RISVEGLIO

Prima del risveglio e prima che il corpo si muova, il sankalpa viene richiamato alla coscienza. Nella prima fase noi seminiamo il nostro sankalpa, alla fine come un seme lo innaffiamo alla luce della consapevolezza praticata in Yoga nidra.

BENEFICI DI YOGA NIDRA

Lo Yoga Nidra è un metodo di sistematica induzione di profondo rilassamento fisico, mentale ed emotivo.

  • In Yoga Nidra il corpo si libera delle tensioni più profonde, responsabili della cronica intossicazione psico-emotiva, delle malattie psicosomatiche, dei disturbi del sonno e delle dolorose tensioni muscolo-scheletriche.
  • Da un punto di vista pratico, è raccomandato per rinforzare il sistema immunitario, e produrne una corretta autoregolazione, per i disturbi del sonno ed dell’ansia, per i disturbi ansia-mediati dello stomaco e dell’intestino
  • Migliora la qualità del sonno e l’apprendimento
  • Produce un rinforzo della struttura profonda della mente, migliorando la concentrazione e modificando positivamente la capacità di gestione dello stress.

La metodologia di applicazione dello yoga nidra è stata sistematizzata per la prima volta da Swami Satyananda Saraswati, allievo di Swami Sivananda Saraswati.

“Yoga Nidra significa sonno dopo essersi liberati dagli affanni. Quando la consapevolezza è separata e distinta dalle vritti, quando veglia, sogno e sonno profondo scorrono come nuvole, ma tuttavia la alta consapevolezza rimane, questa è l’esperienza del rilassamento totale. Rilassamento non significa sonno , significa essere beatamente felici senza fine. Io chiamo beatitudine il rilassamento assoluto; il sonno è una questione differente, dà solamente un rilassamento alla mente e ai sensi, la beatitudine rilassa l’Atma, il sé interiore. Per questo in Tantra, Yoga Nidra è la soglia del Samadhi.” Satyananda Saraswati

Tratto da “Il giornale dello Yoga”